venerdì 14 Novembre 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

I PADRONI delle tecnologie vogliono creare bambini modificati geneticamente

Padroni delle tecnologie più avanzate e ora impegnati nel creare essere umani modificati per via genetica. Per l’esattezza bambini. Obiettivi senza confini etico-morali. Padroni della vita e anche della natura, verrebbe da dire, stando a quanto riporta oggi in prima pagina il Wall Street Journal: i due nomi più influenti della Silicon Valley – Sam Altman, ad di OpenaAI, e Brian Armstrong, ad di Coinbase, colosso nell’exchange delle criptovalute – hanno dato vita a San Francisco a una startup per arrivare a creare un bambino geneticamente modificato. Una specie di pecora Dolly, stavolta però un essere umano. L’azienda si chiama Preventive. Il progetto è stato tenuto nascosto per mesi.

Il WSJ ha scritto: i bambini geneticamente modificati sono vietati, ma i giganti della tecnologia stanno comunque cercando di crearne uno. Le startup finanziate da alcuni dei miliardari più potenti della Silicon Valley stanno spingendo i confini della genetica riproduttiva, sperando di prevenire le malattie e di migliorare le probabilità di avere un quoziente d’intelligenza (QI) elevato e altre caratteristiche preferite. Per mesi, una piccola azienda di San Francisco ha portato avanti un progetto di un bambino moificato mantenendolo segreto per mesi.

Sostenuta dall’amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman e suo marito Oliver Mulherin (si sono sposati nel gennaio 2024 e hanno annunciato di aver avuto un figlio, ndr) insieme al co-fondatore e CEO di Coinbase, Brian Armstrong, la società  chiamata Preventive, sta preparando in assoluto silenzio quella che potrebbe essere considerata una novità assoluta (e inquietante) nell’ambito biologico: la creazione di un bambino nato da un embrione modificato per prevenire una malattia ereditaria. I dirigenti dell’azienda – secondo il WSJ – hanno dichiarato in forma privata di aver individuato una coppia affetta da una malattia genetica interessata a partecipare. Ma il ceo di Preventive ha smentito di aver già identificato una coppia per gli esperimenti, promettendo comunque trasparenza e sicurezza.

La comunità scientifica è divisa.  C’è chi critica gli obiettivi di “miglioramento del bambino”, mentre l’American College of Medical Genetics bolla lo screening poligenico come privo di provati benefici clinici.

Le tecnologie di modifica del codice genetico ora in uso per il trattamento dopo la nascita consentono agli scienziati di tagliare, modificare e inserire il Dna. Ma l’utilizzo del processo in sperma, ovuli o embrioni è molto più controverso – ricorda il quotidiano – e ha spinto gli scienziati a chiedere una moratoria globale fino a quando non saranno risolte le questioni etiche e scientifiche. La modifica dei geni negli embrioni con l’intenzione di creare bambini da essi è vietata negli Stati Uniti e in molti Paesi. Europa compresa.

Il motivo lo spiega lo stesso quotidiano economico statunitense: per gli scienziati si tratta di un settore troppo imprevedibile. Ed è dietro l’angolo il sospetto che possa avviare progetti di eugenetica su vasta scala. Perché l’obiettivo di Preventive è prevenire malattie genetiche e la loro ereditarietà. Ma, secondo quanto è emerso, la startup sarebbe in grado anche di creare strumenti capaci di anticipare quali embrioni avranno un quoziente intellettivo più alto, quali hanno tratti preferiti come altezza, colore degli occhi o spessore delle ossa.

Il Wall Street Journal definisce Preventive la linea di frontiera di una tecnologia e di un numero crescente di startup che stanno attiirando investimenti miliardari nella Silicon Valley per sciluppare una tecnologica che sta spingendo i confini della fertilità e lavorando anche per commercializzare le tecnologie genetiche riproduttive. Alcune società stanno lavorando sulla revisione degli embrioni mentre altre stanno già vendendo strumenti di screening genetico che cercano di tenere conto dell’influenza di decine o centinaia di geni su un tratto.

Preventive è stata costituita a maggio e ha già raccolto 30 milioni di dollari. Ha uno staff ridotto, racconta il Wsj, che ha mantenuto i suoi piani segreti grazie ad accordi di riservatezza totali, ma qualcosa è trapelato.

Intorno a Preventive stanno nascendo aziende in gran parte concentrate sullo screening poligenico, che comporta l’estrazione del Dna da un embrione, l’analisi con algoritmi statistici e la generazione di probabilità per una gamma più ampia di caratteristiche e malattie che il bambino potrebbe avere. E alcuni servizi sono già in vendita, sostenuti  da investitori come Armstrong, il venture capitalist Peter Thiel (è l’uomo con una forte influenza su Donald Trump e Vance) e il co-fondatore di Reddit e venture capitalist Alexis Ohanian.

I genitori ad esempio potrebbero (ma si può dire che già possono) accedere ai portali per visualizzare grafici e diagrammi che mostrano come i loro embrioni si confrontano geneticamente attraverso diverse malattie e tratti. “Ad esempio, vari test potrebbero mostrare un embrione con un QI previsto di 130, o un embrione con una probabilità dell’1,5% di sviluppare schizofrenia, o un embrione con il 14% di probabilità in più rispetto ai suoi fratelli di soffrire di ansia. Punteggi di probabilità simili sono disponibili per disturbi della concentrazione, disturbo bipolare, diabete o persino calvizie maschile”.

Scenari piuttosto frequenti già ora in Silicon Valley. Lo stesso Altman e Elon Musk hanno utilizzato lo screening poligenico per valutare gli embrioni per i loro figli, hanno detto persone informate sulla questione. Il più attivo tra loro è Armstrong. Ha l’obiettivo di usare l’editing genetico per migliorare la prole (meno malattie cardiache, ossa più forti…). Avrebbe immaginato un piano per lanciare il progetto in segreto per forzare l’accettazione mondiale, dice il Wsj, ma una portavoce ha smentito che Preventive abbia fatto nulla del genere.

C’è da aggiungere che l’editing genetico degli embrioni è vietato in molti Paesi a causa dei rischi sconosciuti e della possibilità che gli errori vengano trasmessi alle generazioni future. L’unico precedente noto è lo scienziato cinese He Jiankui (2018), finito in prigione per aver creato bambini resistenti all’HIV. C’è il timore che le aziende private stiano accelerando un futuro distopico e senza un serio dibattito pubblico. Non sarebbe la prima volta.

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