Elicotteri, droni, aerei da guerra e carri armati, è cominciato l’attacco di Israele a una città già in macerie: Gaza City. Più di 350mila civili in fuga mentre a Gerusalemme le famiglie degli ostaggi assediano l’abitazione del primo ministro Netanyahu. Sarebbero in fuga, secondo alcune fonti vicine al governo di Tel Aviv, anche miliziani di Hamas.
I media della Striscia di riferiscono che centinaia di carri armati israeliani sono entrati in via AloJalaa, nel cuore di Gaza City. Nello stesso momento sono stati segnalati violenti attacchi con droni ed elicotteri Apache. L’obiettivo dell’esercito di Israele – secondo alcuni media internazionali – è distruggere tutte le abitazioni dei palestinesi per non farli tornare mai più. Intanto, da Washington arriva il monito del presidente Trump: “Hamas non usi gli ostaggi come scudi umani”. E’ il segno evidente che la feroce invasione di Gaza, pianificata da Israele per cancellarla dalle mappe, stia avvenend con l’avallo della Casa Bianca.
Secondo fonti palestinesi, gli attacchi dell’esercito israeliano stanno avvenendo in tre quartieri di Gaza city: Sheikh Radwan, Al-Karama e la costa, e Tel Al-Hawa dove le truppe stanno usando ‘bombe robot’. Nel mentre, come si riesce a capire dai video postati sui social da Gaza, si sente il fuoco di artiglieria, i bombardamenti aerei e il volo di elicotteri. Gaza city è sotto un fuoco intensivo. Gli abitanti riferiscono che sono stati costretti a evacuare verso est e sud: la strada è invasa di mezzi. Migliaia di palestinesi della Striscia si stanno dirigendo verso Sud.
Alla luce delle notizie del massiccio attacco a Gaza City e dell’ingresso di carri armati nel cuore della città, i media israeliani riferiscono che le famiglie dei rapiti si stanno dirigendo verso la residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. Tra i partecipanti alla marcia, Einav Tsangaoker, la madre del rapito Matan Tsangaoker, Ofir Breslavsky, il padre del rapito Rom Breslavsky, e Anat Engerst, la madre del soldato rapito Matan Engerst.
L’Hostages Families Forum di Israele lancia “un disperato appello” per proteggere i propri cari, accusando il primo ministro Benyamin Netanyahu di averli sacrificati, si legge sul Times of Israel. “La 710° notte a Gaza – afferma il gruppo – potrebbe essere l’ultima notte nella vita degli ostaggi che sopravvivono a malapena, e l’ultima notte in cui sarà possibile localizzare e restituire gli ostaggi uccisi per una degna sepoltura”. Il Forum sostiene, scrive ancora la testata israeliana, che un numero significativo dei 22 ostaggi considerati vivi da Israele siano detenuti a Gaza City. “Il primo ministro sta consapevolmente scegliendo di sacrificarli sull’altare di considerazioni politiche” aggiunge il gruppo, accusandolo di aver ignorato i consigli del Capo di stato maggiore delle Idf, che avrebbe messo in guardia contro l’operazione.
Una fonte della sicurezza israeliana ha affermato, parlando con la tv pubblica Kan, che “l’Idf sta attaccando la città di Gaza con forza”. L’esercito israeliano sta attaccando in questi minuti con aerei da guerra, artiglieria e droni, i raid stanno provocando enormi esplosioni che si possono sentire da lunga distanza. I media della Striscia segnalano 37 attacchi in 20 minuti e una fuga di massa dalla zona nord-occidentale della città di Gaza. Nei video postati sui social il cielo dell’enclave appare arancione. Il rumore di intense esplosioni si sente anche nel centro di Israele.