ALLUVIONE / Bonaccini smentisce il governo: “1,2 miliardi mai arrivati”

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“Attaccare frontalmente i nostri sindaci e i nostri amministratori regionali mentre l’emergenza è ancora in corso e il sistema di protezione civile è impegnato a soccorrere le persone, significa non avere rispetto né delle comunità alluvionate, né delle istituzioni. Se a farlo sono poi il Ministro Musumeci e il viceministro Bignami, per il Governo, che dovrebbe assicurare sostegno e leale collaborazione, allora siamo precipitati nel punto più basso del senso istituzionale”.
E’ quanto scrive Stefano Bonaccini, europarlamentare ed ex presidente della Regione Emilia, in merito all’attacco del governo sui fondi per l’alluvione che non sarebbero stati utilizzati. La versione di Bonaccini è precisa e opposta a quella del ministro Musumeci, ex presidente della Sicilia, regione che non ha mai brillato per efficienza e buona gestione politica e amministrativa.
“Dopo l’alluvione del maggio 2023, mai registrata nella storia per quantità d’acqua caduta, come tutti sanno – scrive Bonaccini – il Governo decise di non ascoltare il territorio e di accentrare nelle proprie mani la ricostruzione: ma con quale faccia gli esponenti dello stesso Governo e dello stesso partito scaricano oggi le responsabilità sugli amministratori locali? Dopo aver promesso il 100% il rimborso dei danni a cittadini, famiglie e imprese, i quali hanno ricevuto invece nulla. O dopo aver ricevuto dall’Unione Europea un miliardo e duecento milioni di euro da PNRR, per la ricostruzione pubblica, che ai nostri sindaci non sono mai arrivati?”
L’intento è chiaro: accendere polemiche in chiave elettorale per le prossime regionali, così come fecero in previsione delle elezioni amministrative ed europee dello scorso giugno.
Un grazie immenso a tutti coloro che si stanno prodigando a soccorrere e assistere le comunità colpite”.

LA CRONACA DELL’ALLUVIONE

Incubo alluvione in Romagna e nel Bolognese, come nel 2023. Sono peggiorate  le condizioni meteo così come l’allerta di Regione e Protezione civile da arancione è diventata rossa fino alla mezzanotte del 20 settembre. I cittadini sono inviati a limitare al massimo trasferimenti e spostamenti.

Il ciclone Boris è arrivato in Italia con la stessa forza disastrosa dei giorni scorsi nell’Europa Centrale. La situazione più critica è in Emilia-Romagna, in particolare a sud di Bologna, a Ravenna, Faenza, Forlì-Cesena dove sono state chiuse parecchie scuole. Nel Bolognese e in Romagna torna l’incubo alluvione del 2023. Fiumi straripati con una tale intensita da far pensare a vere e proprie esplosioni di acqua. Frane, smottamenti e un allarme continuo tra le popolazioni. Il bilancio intanto è di circa mille sfollati in Emilia Romagna, 800 nel Ravennate, 200 nel Bolognese.

Per il maltempo e il rischio esondazioni nella nottata è stata sospesa la circolazione ferroviaria tra Forlì e Faenza, tra Ravenna e Castelbolognese, tra Ravenna e Ferrara, e tra Ravenna e Faenza. Ne dà notizia Trenitalia. Ci sono sette Alta Velocità e Intercity cancellati, 11 con limitazioni, cinque Intercity notte instradati su percorsi alternativi.

Un anno e mezzo dopo ancora acqua negli scantinati e nelle case, auto immerse nell’acqua, acqua alta almeno un metro e mezzo. Faenza rivive l’incubo di maggio 2023. È stata una lunga notte insonne per la città manfreda che si ritrova alla sua terza alluvione, dopo appena 16 mesi: le due precedenti sono state il 3 e il 16 maggio 2023. Alle 4 di mattina il sindaco Massimo Isola annuncia dai social l’esondazione del Torrente Marzeno. “Nonostante gli sforzi per contenerlo, ha esondato nelle case delle zone di via San Martino e di via Cimatti“, spiega assicurando che Vigili del Fuoco e operatori di soccorso sono sul posto per assistere la popolazione ed evacuare una decina di persone nel quartiere interessato.

Nelle prime ore del mattino, la piena stava già passando andando verso la campagna a valle: “Abbiamo riscontrato esondazioni nelle zone di via Saldino e del Ponte della Castellina. I tecnici sono già al lavoro”, prosegue il primo cittadino. “Ha piovuto tanto e continuerà a piovere per tutta la giornata- avvisa- Con il livello dei fiumi alto, è entrato in crisi il sistema fognario, causando allagamenti localizzati in alcune strade della città”. E avvisa che si è ancora in allerta rossa, è raccomandata massima prudenza: .”Non spostatevi in auto. Non andate in cantine o locali interrati. Restate ai piani alti”, ripete come un mantra Imola ai suoi cittadini.

Il sindaco di Forlì ha invitato la popolazione a trasferirsi nei piani alti delle abitazioni. Nel frattempo decine di famiglie sono state evacuate. In queste ore della notte  stanno arrivando le unità mobili di soccorso provenienti da altre regioni per mettere al sicuro le popolazioni. Il rischio maggiore è che le piene dei fiumi e dei torrenti nelle prime ore della mattinata arrivino a valle provocando disastri come due anni fa. La notte si preannuncia lunga e difficile: sull’intera area emiliana continua a piovere con forte intensità.

Allerta gialla in 11 Regioni. Scuole chiuse in quattro province romagnole. Il maltempo sta causando problemi anche nelle Marche. La cronaca fa registrare la morte del pompiere travolto dall’acqua in Puglia. Il maltempo soprattutto al Centro-Nord: previste forti piogge e rovesci, i fiumi restano sotto osservazione, ma vengono segnalati allagamenti, mentre la viabilità sta subendo disagi se non interruzioini provocati dalle frane, frane in territori nuovi.  I sindaci descrivono una situazione simile se non peggiore di quella disastrosa del maggio 2023.

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La Romagna rivive quindi l’incubo alluvione. Le piogge continue, diffuse sul territorio, spiega il bollettino, non è previsto si attenuino fino a domani pomeriggio e c’è il rischio che possano provocare frane, straripamenti, ruscellamenti. La zona di interesse dell’allerta rossa è la Romagna, costa e Appennino, e pianura e Appennino bolognese.

Le intense piogge che stanno colpendo la Romagna continuano a causare disagi, con particolare criticità nel territorio di Rimini, dove numerose strade risultano allagate e il deflusso delle acque piovane attraverso i tombini risulta difficoltoso. A Rimini, i Vigili del Fuoco hanno ricevuto circa 50 richieste di intervento per scantinati allagati.

La Protezione civile ha rivisto l’allerta meteo. La presidente facente funzioni Irene Priolo ha invitato i sindaci a chiudere le scuole nelle zone dell’allerta rossa, soprattutto quelle che comportano grandi spostamenti. L’allerta è rossa per criticità idrogeologica in tutta la Romagna e il Bolognese, e per criticità idraulica nella pianura bolognese e sulla costa romagnola.

“Non è come l’evento di maggio 2023, ma è un evento importante”, ha dichiarato la presidente Priolo. “Quello della Regione è un invito legato alla massima precauzione. Ho già fatto una riunione con il sindaco della città metropolitana Matteo Lepore e con tutti i sindaci e abbiamo condiviso la decisione”.

La Regione consiglia anche di evitare tutti gli spostamenti e di consentire ai lavoratori, laddove possibile, di lavorare giovedì in smart working. I sindaci dovranno dunque fare le ordinanze per la chiusura delle scuole e decidere se chiudere anche i parchi in situazioni di pericolo.

“Non è una comunicazione di allarmismo, ma di elevata soglia di attenzione, quella che vogliamo mettere in campo”, ha aggiunto la presidente Priolo. “Abbiamo fatto una richiesta di mobilitazione nazionale qualora fosse necessario. Tutti aspetti connessi all’allertamento sono in funzione”.

Scuole chiuse a Bologna, Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini. L’elenco dei comuni potrebbe essere aggiornato nelle prossime ore. Si consiglia di consultare i siti web dei comuni interessati per avere informazioni in tempo reale. Inoltre la Protezione civile invita a prestare attenzione alle condizioni meteo e a seguire le indicazioni delle autorità locali. È possibile consultare le allerte meteo sul sito web della Protezione civile: https://www.protezionecivile.gov.it/.

AGGIORNAMENTO. Malgrado il lieve miglioramento delle condizioni meteo atteso per la giornata di domani, che lascia presagire la possibilità di una tregua per l’Emilia Romagna martoriata dall’alluvione, l’allerta resta altissima nella maggior parte dei capoluoghi. Alla luce di ciò, molti Comuni hanno rinviato la scelta di riaprire le scuole, all’insegna della massima cautela per gli sviluppi atmosferici dei giorni a venire, anche in considerazione di un possibile nuovo perggioramento a partire dalla giornata di venerdì.

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Ecco perché a Bologna le scuole resteranno ancora chiuse, come anticipato nel primo pomeriggio dal sindaco Lepore e confermato poi ufficialmente dai canali della Città metropolitana. “È molto probabile che in tutta l’area metropolitana di Bologna le scuole rimangono chiuse”, aveva preannunciato Lepore al termine di una riunione nella sede della Protezione Civile Emilia-Romagna con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

In controtendenza Rimini e Riccione dove domani saranno aperte tutte le scuole di ogni ordine e grado. Istituti aperti, infine, anche per le scuole elementari, dell’infanzia e gli asili nido di San Marino.

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