giovedì 5 Giugno 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

OLANDA / L’estrema Destra fa cadere il governo: vuole chiudere le frontiere

Non si arresta in Europa la strategia sovranista. Dopo la Polonia, anche l’estrema destra olandese batte un colpo ritirando il sostegno al governo. Geert Wilders, a capo del partito Pvv, ha fatto cadere l’esecutivo del suo Paese. Il futuro del governo di destra guidato dall’indipendente Dick Schoof si era già prefigurato incerto dopo una riunione straordinaria sulla migrazione tenutasi lunedì sera tra i leader della coalizione.

A fine maggio, Wilders aveva convocato una conferenza stampa improvvisata per annunciare che “la pazienza era finita” con il governo del primo ministro Dick Schoof e aveva minacciato di affossare tutto se un nuovo piano in 10 punti per limitare l’immigrazione non fosse stato attuato entro poche settimane. Il piano includeva la chiusura delle frontiere per i richiedenti asilo, controlli di frontiera più severi e l’espulsione dei cittadini con doppia cittadinanza condannati per un reato. “Chiudete le frontiere per i richiedenti asilo e i ricongiungimenti famigliari. Non aprite più centri di asilo. Chiudeteli”.

La crisi politica arriva a sole 3 settimane dal vertice dei leader della Nato, che si terrà all’Aia il 24 e 25 giugno.

Gli altri 3 partiti della coalizione – il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd), Nuovo Contratto Sociale (Nsc) e Movimento Civico-Contadino (Bbb) – sono increduli e furiosi per la decisione. “Sono scioccata”, ha commentato la leader del Vvd, Dilan Yesilgöz, definendo la decisione di Wilders “super irresponsabile”.

Esperti politici e giuridici avevano criticato il piano definendolo irrealizzabile o illegale e alcuni avevano ipotizzato che Wilders stesse creando appositamente una crisi per far crollare il governo. Spesso definito il “Trump olandese” per le sue posizioni anti-immigrazione e per la sua inconfondibile acconciatura a caschetto, le sue ambizioni di guidare il Paese sono state frustrate dopo la vittoria elettorale, dopo che i suoi partner di coalizione hanno bloccato la sua candidatura a primo ministro, optando invece per Schoof come candidato di compromesso.

Wilders ha affermato più volte che l’unico modo per attuare le sue politiche anti-immigrazione è diventare primo ministro. Tuttavia, nel frammentato sistema politico olandese, nessun partito può ottenere la maggioranza assoluta nei 150 seggi del Parlamento e Wilders avrebbe avuto bisogno di alleati.  Al momento il Pvv può contare sul sostegno del partito degli agricoltori BBB mentre il sostegno del VVD (Partito popolare per la Liberta’ e la Democrazia) è meno certo. Il quarto partito dell’attuale coalizione – il partito cristiano democratico Nuovo Contratto Sociale (NSC) – ha visto crollare i consensi dopo le dimissioni del carismatico leader Pieter Omtzigt. In Olanda si stanno profilando elezioni politiche anticipate, a meno di un colpo di scena nelle alleanze tra i partiti più moderati. (In collaborazione con RaiNews)

 

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