lunedì 29 Dicembre 2025

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

PATRIMONIALE / Giogia Meloni: “Con me non vedrà mai la luce”. Ma un sondaggio rivela: favorevole l’83,8%

Meloni: “Mai una patrimoniale con la destra al governo”. Schlein: “Con lei la pressione fiscale è salita al 42,8%”. Si riaccende il dibattitto sulla tassazione dell’1 o del 2% sui grandi patrimoni., La presidente del Consiglio la boccia e afferma che con la Destra al governo non vedrà mai la luce. E’ la risposta a distanza al segretario della Cgil Maurizio Landini che ha parlato di contributo di solidarietà a carico delle persone con patrimoni superiori ai 2 milioni di euro.

Non si sono fatte attendere le reazioni degli esponenti dell’opposizione. “Con Giorgia Meloni al governo la pressione fiscale è salita al 42,8%, il massimo degli ultimi dieci anni – dice la segretaria del Pd Elly Schlein – Lo dicono i dati del governo, non del PD. Il governo Meloni ha aumentato le tasse per tutti. E come se non bastasse nella prossima manovra interviene sull’Irpef e aiuta di nuovo i più ricchi anziché il ceto medio che si è impoverito. Lo dice l’Istat, che l’85% delle risorse andranno alle famiglie più ricche. Con che faccia stamattina si sveglia e attacca le opposizioni? Il suo governo verrà ricordato come quello dei salassi per famiglie e imprese italiane e per gli aiuti ai più ricchi”.

“Meloni sostiene che sulle tasse il suo Governo è quello più rassicurante. Forse per banche e giganti del web americani. Se parliamo di famiglie e imprese italiane Meloni ha stabilito il record di pressione fiscale degli ultimi 10 anni, ha aumentato accise, Iva. Tutto. Le ho anche consegnato un libro sulle tasse che hanno aumentato, lo ha letto? Di fronte a 25 miliardi di tasse che si son mangiati il potere d’acquisto pensa di cavarsela buttandola in caciara e dando 2 euro al mese ai lavoratori?”. Lo scrive sui social il leader M5s Giuseppe Conte.

A oggi, secondo un’analisi di Tax Foundation, solo tre Paesi europei applicano un’imposta sul patrimonio netto, ovvero su tutta la ricchezza posseduta da una persona, al netto dei debiti: Norvegia, Spagna e Svizzera. Altri 4 invece – Francia, Italia, Belgio e Paesi Bassi – prevedono imposte sul patrimonio su determinati beni, ma non sul patrimonio netto di un individuo in sé.

Secondo un report dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, in Italia le imposte patrimoniali sono una decina: l’Imu, l’Imposta di bollo, il bollo auto, l’Imposta di registro e sostitutiva, il canone Rai-Tv, l’Imposta ipotecaria, l’Imposta sulle successioni e donazioni, i diritti catastali, l’Imposta sulle transazioni finanziarie e l’Imposta su imbarcazioni e aeromobili.

IN NORVEGIA – spiega Tax Foundation – si tratta dell’1% sul patrimonio netto dei privati ​​cittadini superiore a 1,7 milioni di corone norvegesi (146.000 euro o 153.000 dollari): lo 0,7% finisce ai comuni e lo 0,3% al governo. L’aliquota sale all’1,1% per patrimoni sopra le 20 milioni di corone norvegesi (1,79 milioni di dollari).

IN SPAGNA un’imposta progressiva che va dallo 0,16% al 3,5% in base al patrimonio e alle regole delle varie comunità autonome. Ad esempio, Madrid, Andalusia, Cantabria ed Estremadura offrono un’esenzione del 100%. I residenti spagnoli sono soggetti all’imposta ovunque si trovino nel mondo, mentre i non residenti la pagano solo sui beni situati in Spagna. Tax Foundation ricorda poi che “nel 2022 il governo centrale spagnolo ha introdotto un’imposta patrimoniale di solidarietà, con un’aliquota compresa tra l’1,7% e il 3,5% per le persone fisiche con un patrimonio netto superiore a 3 milioni di euro (3,13 milioni di dollari). In base a questo nuovo regime fiscale, il governo centrale riscuote eventuali entrate aggiuntive derivanti dall’imposta di solidarietà, una volta detratta l’imposta patrimoniale regionale. Nel dicembre 2023, il governo centrale spagnolo ha prorogato a tempo indeterminato l’applicazione dell’imposta di solidarietà. Di conseguenza, Madrid, Cantabria, Estremadura e Andalusia hanno ripristinato l’imposta patrimoniale, in modo che i governi regionali mantengano le entrate che il governo centrale aveva pianificato di riscuotere”.

IN SVIZZERA si applica l’imposta a livello cantonale e copre beni patrimoniali situati in tutto il mondo (a eccezione di immobili e organizzazioni situate all’estero). Le aliquote e le detrazioni fiscali variano notevolmente da un cantone all’altro: vanno dallo 0,05 per cento fino allo 0,3 per cento per patrimoni oltre 3,26 milioni di franchi (3,49 milioni di euro).

L’OPINIONE PUBBLICA ITALIANA

Un sondaggio condotto in Italia  mostra come la patrimoniale venga accolta con favore dalla quasi totalità degli interpellati: più di 8 su 10.

L’indagine sull’introduzione di una imposta sui grandi patrimoni (816 interviste con margine di errore del 3,46%) condotta dall’Izi lo scorso 6 ottobre ha dato un esito a dir poco sorpendente, soprattutto tra gli elettori di centrodestra: la quasi totalità degli italiani si è detta, infatti, favorevole all’imposta per i patrimoni del valore superiore ai 10 milioni di euro. La società che ha condotto l’indagine è l’IZI, specializzata nel monitoraggio della qualità dei servizi pubblici, nelle indagini di mercato e campionarie con tecniche e strumenti innovativi quali big data e social analysis grazie alla recente nascita della divisione digitale.

La tassazione dei ricchi, va ricordato, è un argomento tornato di stretta attualità dopo la lunga campagna elettorale per l’elezione dei sindaco di New York dove il vincitore, Zohran Mamdani, ha proposto una tassazione maggiorata del 2% per coloro che guadagnano più di un milione di dollari all’anno. Proposta che, visto l’esito del voto, non ha sorpreso affatto gli elettori della metropoli americana che ospita la più alta concentrazione di milionari e miliardari del mondo.

Il risultato del sondaggio è stato plebiscitario: l’83,8 per cento di italiani è favorevole all’imposta patrimoniale sopra i 10 milioni di euro, con i contrari fermi al 16,2%.

L’esito più sorprendente si è avuto comunque nelle risposte degli elettori dei partiti del centrodestra attualmente al governo e da sempre contrari alla tassa sui patrimoni: i favorevoli sono stati, infatti, l’81,4 % contro il 18,6 di colro che hanno detto no.

Tra gli elettori dei partiti di centrosinistra (Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra) i favorevoli all’introduzione di una tassa sui grandi patrimoni sono stati l’84,5 per cento, contro il restante 15,5%. La stessa domanda rivolta agli elettori degli altri partiti ha ottenuto l’85% di sì e il 15% di no.

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