venerdì 4 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

AUSTRIA / Vince l’estrema destra che vuole deportare gli immigrati

Elezioni politiche in Austria: si parla già di ‘Blaues Beben’, ovvero ‘Terremoto azzurro‘. Stando agli exit poll, la FPOe, il partito di estrema destra guidato da Herbert Kickl (nella foto), ha vinto le elezioni per il rinnovo del Nationalrat, il Consiglio nazionale. Si tratterebbe di una storica vittoria che non accadeva dalla Seconda guerra mondiale anche se annunciata da oltre due anni. Il partito dell’estrema destra è dato al 29,1% (aumento del 13% rispetto al 2019) seguito dalla OeVP (i Popolari) del cancelliere uscente Karl Nehammar al 26,2% (in calo dell’11,2%). Terzi i socialdemocratici della SPOe al 20,4%, quindi Neos all’8,8% e Verdi all’8,6. FPOe, Partito della Libertà d’Austria è considerato un partito nazionalista, di estrema destra populista. Il suo leader, Kickl, è un estremista che non condanna le SS e che ha reso molto preoccupata la comunità ebraica austriaca. é sostenitore della necessità della deportazione forzata degli immigrati.

“Grazie, grazie a ogni singolo elettore: oggi gli austriaci hanno fatto la storia” commenta a caldo il portavoce dell’Fpoe, Michael Schnedlitz, “la popolazione si è espressa chiaramente a favore del cambiamento”.

Se il dato fosse confermato per la OeVP sarebbe una sconfitta senza precedenti. A Vienna e dintorni, si parla già di possibili coalizioni che dovrebbero avere un minimo di 92 seggi. Il segretario generale dell’FPOe, Christian Hafenecker, ha già implicitamente chiesto le dimissioni del leader dell’OeVP e cancelliere Karl Nehammer: “Se avete subito una sconfitta così storica, allora in realtà c’è solo una conseguenza”.

“Non posso togliervi la delusione, è difficile rappresentare in pubblico i valori sociali e cristiani. Il nostro compito ora è guardare al futuro. I successi e le vittorie vanno riconosciuti. Quello che abbiamo promesso prima delle elezioni vale anche dopo le elezioni” sono state le parole di Nehammer al quartier generale della OeVP, riconoscendo di fatto la sconfitta. Il partito di Flickl in campagna elettorale ha incentrato tutto sulla paura per gli stranieri, per il terrorismo e in parte sul si o no a spendere risorse per fornire armi all’Ucraina.

La votazione in Austria avrà ripercussione anche in Europa. Si va delineando, infatti, il rafforzamento del nuovo gruppo sovranista al Parlamento europeo come annunciato da Herbert Kickl, leader del Partito delle Libertà austriaco (Fpö), l’ex primo ministro ceco Andrej Babiš, della formazione liberal-populista Ano e il primo ministro ungherese, Viktor Orban. Si chiama Gruppo dei Patrioti che ha ottenuto il plauso di Matteo Salvini sostenitore del fatto che non è più rinviabile un grande gruppo per radunare i patrioti europei”.

In appena quattro anni il Freiheitliche Partiei Österreichs (Fpö) è passato dalla polvere alla maggioranza relativa. Tre elettori su 10 hanno scelto questo partito di estrema destra che ha cambiato profondamente la sua natura, esaltato dalla retorica di Herbert Klick, e ha guadagnato consensi attorno all’immagine della Fortezza Austria. Ergersi a Volkskanzler in Austria non può essere solo una questione di rappresentanza, infatti Kickl parla della sua aspirazione politica usando questa terminologia, ben consapevole di giocare con la storia. Cancelliere del popolo – questa la traduzione letterale – era la definizione che dava di sé stesso Adolf Hitler prima della dittatura, prima di diventare Führer.

Nel suo ultimo comizio nel centro di Vienna, venerdì scorso, Kickl ha ricevuto applausi dalla folla che si è scagliata contro le sanzioni anti-russe dell’UE, “gli snob, i presidi e i saputelli”, gli attivisti per il clima e “le drag queen nelle scuole e la sessualizzazione precoce dei nostri figli”. Ha salutato con favore una proposta di emendamento costituzionale che dichiara l’esistenza di soli due generi. Ma la più grande fila di applausi è rimasta la sua richiesta di “reimmigrazione”, o deportazione forzata di persone “che pensano di non dover rispettare le regole” della società austriaca.

Per comprendere la deriva razzista, filo nazista e omofoba della Destra austriaca basta affidarsi all’analisi di Farid Hafez, un ricercatore della Georgetown University, che di recente ha affermato che “l’Austria reclama dall’Europa un commissario per ri-immigrazione”. La richiesta è passata quasi inosservata. “Questa è la normalizzazione del razzismo che l’estrema destra ha raggiunto e che è diventata una parte molto normale della politica austriaca quotidiana”.

 

 

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