venerdì 4 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

GIORNALI / Uno spettro si aggira per le redazioni: l’Intelligenza Artificiale

La Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi), l’Associazione Stampa Romana e l’Associazione Stampa Subalpina chiedono in cosa davvero consiste l’accordo fra Gedi (la Repubblica, La Stampa) e OpenAI (ChatGPT).

I tre sindacati “guardano con attenzione, ma anche con forte preoccupazione, all’accordo fra Gedi e OpenAI per rendere fruibili agli utenti di ChatGpt i contenuti in lingua italiana con l’accesso alle pubblicazioni di la Repubblica e La Stampa”. È quanto si legge in una nota diffusa giovedì 26 settembre 2024. “L’Intelligenza Artificiale deve essere gestita -prosegue la nota- per evitare che possa addestrarsi con i contenuti dei giornalisti e prepararsi quindi a sostituirli. Di conseguenza, l’accordo di Gedi deve necessariamente avere sia un approfondimento tecnico -ad esempio capire se ChatGpt oltre a citare gli articoli ha avuto dall’azienda il via libera per assorbirli e quindi addestrarsi, ma anche se i contenuti saranno ‘marcati’ in modo da poter essere contabilizzati- sia dal punto di vista contrattuale, perché l’utilizzo dei prodotti giornalistici coperti da copyright possa avere una ricaduta economica positiva anche sulla redazione”.

Su questi temi e su altri, “sarà necessario un confronto rapido e trasparente, che metta le organizzazioni sindacali in grado di avere tutte le risposte, da quelle economiche a quelle tecniche”. L’utilizzo problematico in redazione dell’Intelligenza artificiale ha già avuto un precedente al Corriere della Sera, dove senza la consultazione del Comitato di redazione l’Intelligenza artificiale è stata introdotta nel settore Economia. Il Cdr ha chiesto il blocco del nuovo sistema, Azienda e Direzione l’hanno negato, ma hanno detto che sarà aperto un tavolo. Precedentemente la segretaria Fnsi Alessandra Costante ha inviato una lettera a tutti i Comitati di redazione per ricordare le norme del Contratto nazionale sulle innovazioni tecnologiche e quindi invitare a seguire una serie di regole per l’introduzione dell’intelligenza artificiale.

Lo spettro dell’accordo GediOpen AI (ChatGPT)

Con la Repubblica in sciopero proprio nei giorni di “Italian Tech Week” a Torino, la proprietà Gedi si è concentrata sull’altro quotidiano di proprietà, La Stampa, che ha sede a Torino. Grande richiamo in prima pagina e le prime tre pagine completamente dedicate all’evento sulle start up mondiali basate su nuove tecnologie, in particolare quelle su cui Exor, che controlla Gedi, investe. Poi, a partire da pagina 6, vengono trattate le situazioni nelle guerre in Medio Oriente e in Ucraina, che stanno terrorizzando il mondo.

In prima pagina, “Rivoluzione AI”, con grande foto di John Elkann, Amministratore delegato di Exor e Presidente di Gedi, che stringe la mano sul palco di Torino a Sam Altman, l’inventore di ChatGPT, la prima Intelligenza Artificiale che è stata resa disponibile al pubblico.

La notizia è il patto che Gedi ha stretto con OpenAI, società che produce ChatGPT, per l’utilizzo dei contenuti dei suoi giornali, in cambio della diffusione in altre lingue e della citazione nelle risposte dell’Intelligenza Artificiale. L’occhiello del titolo dice: “Il dialogo fra Altman ed Elkann: così cambia il mondo”. A pagina 2 e 3 viene raccontato l’incontro fra i due imprenditori: “AI, Il mondo nuovo”. Sommario: “Il progresso tecnologico aumenterà la qualità della vita. Per evolverci servono i cambiamenti e le persone di talento”. A pagina 3 viene spiegato “il patto strategico tra OpenAI e Gedi: i contenuti in italiano su ChatGPT”.

La redazione di Repubblica ha proclamato lo sciopero di giovedì 26 e venerdì 27 in seguito alla scoperta che i contenuti su “Italian Tech Week” sarebbero stati supervisionati dalla proprietà e che molti pezzi dell’inserto di 112 pagine, allegato a Repubblica e Stampa il 25 settembre, sarebbero stati pagati dalle aziende interessate.

La proprietà ha reagito mettendo sul sito di Repubblica, bloccato dallo sciopero, la diretta dell’evento di Torino e utilizzando La Stampa come punto di riferimento per le cronache dell’evento stesso. A La Stampa la redazione non ha reagito: in questo momento il Cdr in carica è scaduto, si occupa soltanto dell’ordinaria amministrazione e alle elezioni per il nuovo Cdr si sono presentati meno candidati dei posti disponibili.

Nel mondo editoriale le linee di comportamento nei confronti dell’Intelligenza artificiale sono due: la prima, scelta dal New York Times, è giudiziaria: il prestigioso quotidiano ha citato in giudizio OpenAI per lo sfruttamento di migliaia di suoi articoli senza citare la fonte.

Molte altre aziende e testate, come Springer, The Atlantic, Condé Nast, News Corp, Vox e Time, hanno già siglato accordi con OpenAI come quello ora stipulato dal Gruppo Gedi. In Italia il Corriere della Sera ha firmato un accordo per utilizzare OpenAi nel settore economia. (In collaborazione con professionereporter.eu)

 

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