venerdì 4 Ottobre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

Cresce una variante del Covid (KP.3), attenzione ai viaggi in aereo

C’è una variante del Covid che sta preoccupando le autorità sanitarie: si tratta della variante Covid KP.3 che corre corre veloce. Negli Stati Uniti è un’osservata speciale perché, dalle ultime proiezioni dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), risulta essere la versione di Sars-CoV-2 più diffusa. Ma l’occhio allenato degli esperti che tracciano i mutanti del virus ex pandemico si è già posato anche su una sua “discendente”, KP.3.1.1. Sicuramente viaggia in aereo, secondo alcuni esperti, anche dall’Italia.

La banca dati che raccoglie le sequenze virali depositate dai laboratori di tutto il mondo “ora mostra le sequenze Covid KP.3.1.1 dei viaggiatori negli aeroporti Usa inviate l’11 giugno 2024 con origini dei passeggeri” varie, “tra cui Francia, Germania, Italia, Giappone e Regno Unito, insieme alla Spagna”, il Paese che al momento ne conta di più, scrive su X uno dei “cacciatori di varianti” attivi a livello globale, Andrea Urquhart.

Da una ricerca mirata agli screening aeroportuali Usa non sembra esserci un passeggero che ha come provenienza citata l’Italia. “Risulta invece una sequenza prelevata il 9 maggio, che secondo le informazioni visibili, sarebbe di una passeggera proveniente dall’Italia, una donna di mezza età”, aggiunge il cacciatore italiano di varianti, Federico Gueli. Caso rilevato da screening aeroportuale, Stato di Washington.

“Poco per poter già ipotizzare una circolazione nel nostro Paese – puntualizza – Essendo viaggiatori, potrebbe trattarsi anche di una persona che ha fatto un doppio viaggio, Spagna e poi Italia, quindi dal nostro Paese abbia preso l’ultimo volo e così sia stata registrata”.

I casi di Covid e i ricoveri per complicazioni della malattia sono in crescita nella contea di Los Angeles e si stanno allargando al resto della California. La presenza del virus è inoltre in aumento e comunque a livelli alti in una decina di stati Usa, facendo temere agli esperti un’ondata estiva di contagi. Le infezioni sono nella grande maggioranza dei casi dovute alle varie mutazioni del virus del covid collettivamente chiamate ‘FLiRT’: negli Usa – secondo i dati – a guidare la nuova crescita di infezioni sono in particolare le mutazioni KP.2, KP.3, KP.1.1.

Gli ufficiali sanitari osservano che certamente i numeri sono più alti in quanto i cittadini ormai non riportano il Covid e le cifre proKpvengono solo dai risultati dei tamponi fatti in laboratori medici. Peter Chin-Hong, epidemiologo all’ ospedale universitario di San Francisco, ha ribadito che le varie mutazioni KP sono il 20% più contagiose della variante ‘madre’JN.1. La presenza del virus nelle acque reflue, secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), è a livelli molto alti in Florida, Hawaii, Montana, California, Alaska, Connecticut, Georgia, Maryland e New Mexico. (In collaborazione con RaiNews)

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