sabato 9 Novembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

PIACENZA / Un testimone: “Ho visto il fidanzato gettare dal balcone la 13enne”

Svolta nelle indagini sulla morte di Aurora 13 anni, precipitata giù dal terrazzo del settimo piano della palazzina dove abitava a Piacenza. Un volo di una decina di metri, terminato nel cortile di un appartamento di tre piani più sotto, che non le ha lasciato scampo.

C’è un testimone chiave che il 25 ottobre avrebbe visto la tredicenne insieme al fidanzato, poco prima che lei cadesse nel vuoto. Il 15enne è stato fermato per omicidio. Il testimone che ha dato indicazioni ritenute decisive per la morte di Aurora ha detto di aver visto il ragazzo indagato buttare giù la 13enne dal balcone. Sarebbe questo che ha indotto la Procura per i minorenni che coordina le indagini dei carabinieri di Piacenza a emettere il fermo nei confronti del 15enne.

Alla notizia del fermo disposto per il ragazzo, la famiglia di Aurora “si è sentita sollevata”, ha spiegato l’avvocata Lorenza Dordoni, che assiste la madre della 13enne morta il 25 ottobre a Piacenza. Nei giorni scorsi la sorella 22enne della ragazza aveva lanciato varie accuse sui social, spiegando che non credeva al suicidio o all’incidente per la caduta dal balcone all’ottavo piano del palazzo. “La madre ha pianto – ha detto l’avvocata – e ha detto che ora i sospetti che aveva, oggi li considera una conferma”.

Il ragazzo, già indagato a piede libero per omicidio volontario, è stato portato in un carcere minorile. Oggi l’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei minori di Bologna. Il 15enne, fidanzato della vittima, è stato fin da subito indagato per omicidio: inizialmente a piede libero, ma successivamente raggiunto dal provvedimento restrittivo firmato dal pm della Procura minorile di Bologna: dagli ambienti investigativi non arrivano dettagli, ma è certo che nelle ore successive al suo lungo interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Piacenza, il quadro indiziario nei suoi confronti si sia aggravato di parecchio per una serie di elementi raccolti subito dopo dal Nucleo investigativo, permettendo alla Procura bolognese di emettere la misura che lo ha portato in un istituto minorile. Il 15enne, al momento unico indagato per la  morte di Aurora, davanti al giudice in mattinata, è probabile che la Procura chiederà la conferma di una misura cautelare.

Il trauma cranico emerso dall’esame esterno del corpo di Aurora è compatibile con un trauma da precipitazione e, con ogni probabilità, sarebbe dunque una conseguenza della sua caduta. È una delle risultanze emerse dall’autopsia sul corpo della 13enne che si è svolto questo pomeriggio a Pavia alla presenza dei consulenti di parte, ossia il medico legale Novella D’Agostini – incaricato dalla famiglia di Aurora – e il medico legale Attilio Maisto per l’ex fidanzato. Ora si attendono gli esiti degli esami istologici e dei tamponi di ricerca genetica che sono stati eseguiti durante l’esame medico legale.

LA CRONACA DI DOMENICA 27 OTTOBRE

Piacenza, avrebbe gettato la fidanzata di 13 anni dal settimo piano: il quindicenne già indagato da venerdì 25 ottobre a piede libero per omicidio volontario è stato arrestato oggi pomeriggio dai carabinieri, coordinati dalla Procura dei minori di Bologna.

In giornata, a Pavia, l’autopsia su Aurora. L’incarico è stato affidato dal pm al medico legale Giovanni Cecchetto, alla presenza delle parti. Per il fidanzato 15enne della ragazza è prevista la presenza dell’avvocata Rita Nanetti, in sostituzione del difensore di fiducia, Ettore Maini.  Per la famiglia della 13enne l’avvocata Stefania Sacchetti, in sostituzione di Lorenza Dordoni.

“È stato conferito un incarico con un quesito molto ampio”, ha spiegato Sacchetti. Il consulente potrà essere affiancato, se lo riterrà, da altri specialisti per l’aspetto tossicologico o per accertamenti genetici. Le parti hanno nominato i propri consulenti: per la famiglia della ragazza, il medico legale Novella D’Agostini.

La madre della ragazza avrebbe riferito ai carabinieri che pochi giorni prima la figlia aveva segnalato ai servizi sociali il comportamento del fidanzato. Un comportamento ritenuto ossessivo e geloso con le difficoltà da parte della ragazza a interrompere la relazione.

“Non si tratta di una denuncia, ma di una segnalazione: la ragazza ne aveva parlato con i servizi sociali, non era stata formalizzata nessuna denuncia”. Lo ha detto, a La Presse, Lorenza Dordoni, avvocata della famiglia. “La ragazza non era in casa ma era uscita per andare a scuola e sarebbe entrata alle 8.55, insieme alle sue compagne di classe e dell’Istituto. La mamma era in casa, il ragazzo non è stato visto neanche da lei, per cui, si presume, perché non ci sono testimoni, che l’abbia aspettata magari in fondo all’atrio, o comunque nelle scale che portano alle cantine o in un posto non visibile. Quindi non aveva appuntamento con lei”.

La famiglia di Aurora, la madre e la sorella, che vivevano con lei a Piacenza, non si rassegnano al fatto che la giovane sia morta suicida o per incidente: “Non aveva mai dato segni di questo tipo e anzi, stava facendo programmi sul futuro”. Per il suo 14esimo compleanno, tra una decina di giorni, i famigliari dovevano andare in vacanza per festeggiare. Invece venerdì 25 ottobre, di mattina presto, la 13enne è precipitata dal palazzo dove abitava mentre era in compagnia del fidanzato, di 15 anni, anche lui albanese, e ora indagato per omicidio.

La famiglia di Aurora, la madre e la sorella, che vivevano con lei a Piacenza, non si rassegnano al fatto che la giovane sia morta suicida o per incidente: “Non aveva mai dato segni di questo tipo e anzi, stava facendo programmi sul futuro”. Per il suo 14esimo compleanno, tra una decina di giorni, i familiari dovevano andare in vacanza per festeggiare. Invece venerdì 25 ottobre, di mattina presto, la 13enne è precipitata dal palazzo dove abitava mentre era in compagnia del fidanzato, di 15 anni, anche lui albanese, e ora indagato per omicidio.

La famiglia di Aurora presenterà una memoria con nuovi elementi alla Procura per i minorenni, che sta coordinando le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo. Saranno presentati documenti, come testimonianze di amici e chat della ragazza deceduta da cui emergerebbe il comportamento ossessivo del fidanzato. “Ci sono anche certificati medici – ha detto al Tgr Rai Emilia-Romagna l’avvocato della madre, Lorenza Dordoni – che saranno prodotti e vagliati dal pm, l’unico titolato a formulare concrete ipotesi di reato”.

“Il ragazzo è sotto shock, da quando ha fatto ritorno a casa non parla con nessuno”. È quanto hanno riferito al quotidiano piacentino Libertà i famigliari del 15enne. Secondo il giornale, citando i familiari, il ragazzo è “affranto dal dolore”. Nell’interrogatorio, al termine del quale era stato rilasciato, avrebbe negato ogni responsabilità dichiarando che la ragazza, insieme a lui sul balcone, sarebbe caduta da sola. È stato lo stesso quindicenne a chiedere aiuto ai vicini, che successivamente hanno chiamato il 118.

“Di fronte all’enormità indicibile di quanto è accaduto, credo che un silenzio carico di rispetto e di sincera vicinanza alla famiglia di Aurora sia l’unica dichiarazione al momento possibile per esprimere il dolore della nostra comunità, che in questi giorni piange la scomparsa di una ragazza di 13 anni con un senso di profonda partecipazione e con la consapevolezza, al tempo stesso, di dover proteggere da ogni possibile strumentalizzazione e curiosità morbosa una vicenda su cui è in corso un’indagine giudiziaria”. Lo ha dichiarato la sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi, commentando la morte della giovane.

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