mercoledì 11 Dicembre 2024

C'è una crepa in ogni cosa. E' da li' che entra la luce (Leonard Cohen)

DOCCIA FREDDA / Prezzi: a luglio sale l’inflazione. Industria: cala il fatturato

Pessimi dati  sull’inflazione e sul fatturato dell’industria. Una doccia fredda. A luglio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), secondo le stime preliminari aumenta dello 0,5% su base mensile e dell’1,3% su base annua, da +0,8% del mese precedente. Lo rileva l’Istat spiegando che la risalita dell’inflazione si deve in primo luogo all’accelerazione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da+3,5% a +11,3%) e all’attenuarsi della flessione degli energetici non regolamentati (da -10,3% a -6,1%). Di contro, nel settore alimentare i prezzi dei prodotti non lavorati, come anche quelli dei beni lavorati, evidenziano un’attenuazione della loro crescita in ragione d’anno, che contribuisce al rallentamento del tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” (+0,8% da +1,2%).

Nel dettaglio, spiega l’istituto di statistica, un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei Tabacchi (da +3,4% a +4,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +4,4%). Per contro, in rallentamento risultano i prezzi dei Servizi vari (da +1,8% a +1,5%), dei Beni non durevoli (da +1,3% a +1,0%), dei Beni alimentari lavorati (da +2,0% a +1,8%), dei Beni alimentari non lavorati (che scendono a -0,3%, dal +0,3% del mese precedente) e dei Beni durevoli (da -1,0% a -1,2%). Sempre a luglio  l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente (da +1,9% a +1,8%).

La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni, pur restando negativa, registra una risalita (da -0,7% a -0,1%) e quella dei servizi è in lieve accelerazione (da +2,8% a +3,0%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si porta quindi a +3,1 punti percentuali (dai +3,5 di giugno). I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +1,2% a +0,8%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,0% a +1,9%).

L’ aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+5,5%), dei Beni energetici non regolamentati (+3,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%), dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4%) e dei Beni alimentari lavorati (+0,3%). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,4%).

L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,8% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta dell’1,7% su base annua (in accelerazione da +0,9% di giugno).

INDUSTRIA

A maggio tornano a diminuire su base mensile sia l’indice destagionalizzato del fatturato dell’industria sia quello dei servizi, sia in valore sia in volume. Nel comparto industriale, il calo si estende ad entrambi i mercati, con una dinamica negativa più accentuata per le vendite sul mercato estero. Per i servizi, la contrazione del fatturato è estesa a quasi tutti i settori, con l’eccezione dei servizi di alloggio e ristorazione e dei servizi di informazione e comunicazione. Lo scrive l’Istat.

Nel dettaglio: si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca in termini congiunturali dello 0,9% in valore (-0,4 % in volume), con dinamiche negative sul mercato interno (-0,7% in valore e -0,3% in volume) e su quello estero (-1,4% in valore e -0,6% in volume). Per il settore dei servizi, si osserva una diminuzione dello 0,6% in valore e dello 0,4% in volume.    Per quanto riguarda gli indici destagionalizzati del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, a maggio si registra un aumento congiunturale per i soli beni strumentali (+0,3%) mentre si registra un calo per i beni di consumo (-0,4%), per i beni intermedi (-2,1%) e per l’energia (-2,2%).

Nel trimestre marzo-maggio 2024, in termini congiunturali, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, registra un calo della stessa intensità sia in valore sia in volume (-2,5%). Positivo l’andamento dei servizi nello stesso arco temporale, con un incremento dello 0,3% in valore e dello 0,4% in volume. Su base tendenziale, a maggio 2024, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione sia in valore (-4,8%) sia in volume (-3,4%), con diminuzioni del 4,4% sul mercato interno (-3,2% in volume) e del 5,5% su quello estero (-3,6% in volume).

Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano incrementi tendenziali solo per l’energia (+0,7%), mentre risultano in calo i beni di consumo (-1,6%), e in misura più marcata, i beni intermedi (-6,3%) e i beni strumentali (-6,9%).    Nei servizi, si registrano incrementi tendenziali dello 0,9% in valore e dell’1,2% in volume. (Fonte: Istat)

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